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Pipino, Maurizio. Grammatica Piemontese. Torino, Reale Stamparia, 1783.

Rara prima edizione di questa fondamentale grammatica della lingua piemontese. L'opera fu concepita come seguito del Vocabolario piemontese, primo tentativo di codificare ortograficamente e grammaticalmente il dialetto del Piemonte, normalizzandone pronuncia e grafia in una sorta di koiné. La grammatica, basata sull'uso linguistico della Corte torinese ai tempi dell'Autore, favorì l'adozione come lingua  sia scritta che parlata (cfr. Clivio).

€ 750,00

Descrizione

In-8°, front., XVI pagg. num. incluso il ritratto, 197 pagg. num., 3 pagg. non num.
Frontespizio con stemma reale calcografico, ritratto di Maria Adelaide Clotilde Saveria di Francia Principessa di Piemonte, realizzato da Stagnon tratto da un dipinto dei Ducreux, dedica a Sua Altezza Reale, prefazione, tavola dei capitoli, l’opera è divisa in 4 capitoli: Dell’alfabeto piemontese; Delle pronunzie piemontesi; Articoli, segnacasi, generi e declinazioni; Conjugazione de’ verbi. In fine errata.
Completo.
Legatura coeva in vitello spugnato, dorso titolo e ferri fitomorfi in oro, sguardie marmorizzate, tagli rossi.
Rara prima edizione di questa fondamentale grammatica della lingua piemontese.
L'opera fu concepita come seguito del Vocabolario piemontese, primo tentativo di codificare ortograficamente e grammaticalmente il dialetto del Piemonte, normalizzandone pronuncia e grafia in una sorta di koiné. La grammatica, basata sull'uso linguistico della Corte torinese ai tempi dell'Autore, favorì l'adozione come lingua  sia scritta che parlata (cfr. Clivio).
La principessa Maria Adelaide (moglie del futuro Carlo Emanuele IV) aveva incoraggiato personalmente Maurizio Pipino (*Cuneo 1739 - †Simi 1788) a pubblicare nel 1783 il "Vocabolario Piemontese" e poco dopo la presente Grammatica. Si narra che Maria Adelaide si fosse innamorata dello scrittore piemontese.
L'opera si presenta in ottima conservazione; segnaliamo un impercettibile lavoro di tarlo alle prime cc. che non ha intaccato il testo e una minima abrasione al piatto anteriore.
cfr. Clivio 3083.

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